Situazione
I residenti nella porzione “storica” del Quadraro sono molto preoccupati per quello che sta
avvenendo nel sottosuolo del quartiere e per il sostanziale disinteresse operativo di tutte le
istituzioni preposte alla gestione della città, alla sua salvaguardia ed alla tutela dei cittadini rispetto alla gravità e l’entità dei cedimenti sotterranei più recenti.
Da almeno 3 anni, autonomamente, con le loro libere associazioni, gli abitanti dell’area stanno cercando di far capire che il problema non può essere affrontato riducendolo a semplice “riparazione” con riempimento, come se le voragini fossero delle “buche”, quando quest interessano spazi pubblici, o liquidato come “di interesse privato” quando le stesse coinvolgono le abitazioni. Il sistema delle cavità sotterranee è continuo e ramificato ed I cedimenti del sottosuolo si stanno susseguendo con una frequenza accelerata rispetto al passato e con una dimensione pericolosa non più tollerabile.
Fatti ed eventi
Dalle piccole circoscritte buche verificatesi in passato a distanza di anni tra loro, e che fino ad ora avevano interessavano solo strade o spazi pubblici, si è arrivati a voragini di ampiezza notevole.
Dopo via Columella, anno 2010, via Ridolfi anno 2013 e 2014
L’evento di Natale 2013, che non è stato tragico solo per puro caso, ha coinvolto due piccole abitazioni unifamiliari di edificazione storica, ad un solo piano, senza scantinati abitate ed in ottime condizioni manutentive che si sono “inginocchiate” di notte una di fronte all’altra per il sospetto crollo o la formazione (perché non meglio definito dai VVF) di una “grande cavità sotterranea”.
All’ingiunzione ad abbandonare gli stabili non ha fatto seguito che una limitata disponibilità, da parte del Municipio, ad agevolare, se richiesta, una sistemazione molto provvisoria dei residenti.
Nessuna ispezione, nessuna doverosa iniziativa di verifica delle cause puntuali e delle sue evidenti relazioni con il contesto, e di conseguenza nemmeno la predisposizione di un monitoraggio, assolutamente obbligatorio e assolutamente di competenza pubblica (visto che queste cavità non sono isolate e circoscritte), allo scopo di comprenderne gli sviluppi e prevenire fenomeni conseguenti o comunque simili sotto altre abitazioni vicine e sotto la scuola. Meno che mai l’adozione di soluzioni, è venuta da parte delle istituzioni, incluse quelle preposte alla tutela della sicurezza che si sono limitate a transennare solo quell’area ristretta. Pochi giorni fa la volta è crollata del tutto spezzando in due e portandosi nella voragine una delle case, per ora, perché il movimento continua.
Ancora “un problema privato” ma senza possibilità per il privato di accedere ai luoghi?.
Cause e responsabilità
I cittadini del quartiere continuano la loro mobilitazione a loro spese certi dell’urgenza del caso. Hanno coinvolto geologi, speleologi, tecnici di ogni settore e ovviamente il Comune e i suoi dipartimenti ricevendo da quest’ultimo, e ancora una volta solo tramite il Municipio, dichiarazioni d’impegno, tanta solidarietà e comprensione (solo quelle e…basta).
I cittadini del Quadraro hanno dovuto scoprire da soli, con l’aiuto della memoria storica dei loro vecchi e con le testimonianze di ricercatori che questo sistema di cavità naturali, ampliato e modificato dall’uomo fin dall’antichità, e dall’equilibrio delicato, è noto a tutte le istituzioni politiche e scientifiche, meno che a loro.
Non è pubblica la sua conoscenza, nessuno può sapere se vi siano mappature, se siano complete, se siano aggiornate, se ne sia stata mai monitorata l’evoluzione e, se sì, fino a quando. Il Comune avrebbe dovuto non solo far sapere ma utilizzarne la conoscenza allo scopo di tenere sotto controllo il suo modificarsi nel tempo per cause naturali, o indotte da interventi umani, e le sue conseguenze ed individuare i programmi e le risorse per gli interventi di consolidamento e stabilità.
Le leggi nazionali, quelle regionali e le norme comunali prevedono tutta una serie di obblighi, prassi, vincoli e censimenti nel rispetto di Piani, Mappe, Carte a base della conoscenza, della gestione e della tutela del territorio. Evidentemente solo dalla linea di terra in su e peraltro non sempre con risultati accettabili.
Verificato il disinteresse, se non l’ostruzionismo, dei loro rappresentanti a farsi carico del dovere elementare di far conoscere la situazione e le carte di riferimento, i cittadini del Quadraro li considerano responsabili di quanto sta accadendo e di quanto dovesse ancora accadere.
E’ certo che I cedimenti, al di là della naturale modificazione del sottosuolo per cause naturali, si stanno evidenziando con particolare violenza dopo l’abbandono delle tutele urbanistiche sul Quadraro, rimaste sulla carta per decenni e fatte decadere senza un sussulto di vergogna.
Abbiamo potuto constatare:
1. autorizzazioni edilizie, se non illegittime, sicuramente inidonee per peso e dimensione degli immobili e profondità di scavo (come quella all’angolo tra via Columella e Cincinnato, guarda caso a mezza via tra la voragine di …anni fa e quest’ultima;
2. verifiche superficiali, in fase di approvazione di progetti che vanno a incidere in modo violento e sostanziale sul sottosuolo, limitate alla sola rispondenza statica dell’immobile e non alla statica delle cavità che restano fuori dell’immobile;
3. assenza di controlli specifici, in fase di costruzione, sulle modificazioni indotte da tali immobili sull’equilibrio delle cavità a seguito della interruzione della loro continuità, e di quella dell’acqua che in alcune vi scorre;
4. assenza di prescrizioni specifiche alle ditte che operano per le società di servizi i cui scavi profondi e lunghi anche decine di metri tagliano più volte e in ogni direzione lo spessore del terreno sopra le arcate delle cavità sotterranee;
5. abbandono di ogni controllo sull’efficienza degli impianti fogna privati, ma anche pubblici, e delle loro dispersioni;
6. inefficiente regolamentazione del traffico che dovrebbe essere limitato alla circolazione locale con dissuasori di velocità, escludendo l’attraversamento almeno a quello pesante, AMA inclusa con l’istituzione di una raccolta porta a porta più efficiente ed economica realizzata con mezzi più ridotti.
Conclusioni
Esposto e denunciato quanto sopra, I cittadini del quartiere diffidano:
il Comune di Roma Capitale, per competenza sulla difesa del suolo sul suo territorio e sulla
gestione e controllo delle attività connesse alla sua trasformazione e manutenzione; la Regione ed i Ministeri preposti alla programmazione e realizzazione dei piani di salvaguardia dai grandi rischi geologici e idrogeologici, ai lavori pubblici di interesse strutturale e infrastrutturale, di tutela dell’ambiente e del patrimonio urbano;
le Aziende di Servizi che intervengono sul suolo pubblico e privato e nel sottosuolo con le aperture cavi destinate alle reti.
Chiedono che venga:
1. immediatamente pubblicata e messa a disposizione la vera ed aggiornata mappatura esistente;
2. immediatamente attivata la mappatura delle aree non censite;
3. immediatamente finanziati e programmati tutti gli interventi di messa in sicurezza delle cavità con le tecnologie risolutive e non invasive a conoscenza delle istituzioni scientifiche specialistiche e con il coinvolgimento istituzionale della popolazione (partecipazione attiva) allo scopo di progettarli ed attivarli d’urgenza;
4. immediatamente deliberata la moratoria di tutti gli interventi edilizi che abbiano incidenza sul sottosuolo e che quelli relativi ai servizi pubblici (cavi ed aperture) siano eseguiti solo con la conoscenza della reale situazione sotterranea.
GLI ABITANTI DEL QUADRARO maggio 2014